Domenica 17 gennaio Benedetto XVI si recherà nella Sinagoga di Roma: si tratta di un momento fondamentale nel dialogo ebraico-cristiano poiché non solo viene a rinnovare quanto fatto da Giovanni Paolo II nel 1986, ma vuole riaffermare limportanza che la Chiesa Cattolica attribuisce al dialogo con gli ebrei, senza tacere le difficoltà e i problemi che accompagnano questo dialogo che è venuto crescendo e maturando nel corso degli anni, anche grazie alla celebrazione del concilio Vaticano II e ai tanti gesti e alle tante parole di Paolo VI e di Giovanni Paolo II; fin dallinizio del suo pontificato, con il messaggio al rabbino Elio Toaff, Benedetto XVI ha voluto riaffermare limportanza di questo dialogo, anche nella prospettiva di una lotta alla violenza che dice di richiamarsi alla religione. La visita di Benedetto XVI assume un rilievo ancora più significativo dal momento che avviene nel giorno, che, in Italia, dal 1990 viene dedicato allapprofondimento della conoscenza del popolo ebraico grazie a una decisione della Conferenza Episcopale Italiana, che volle recuperare unintuizione conciliare con listituzione di questa giornata. Nel corso degli anni il 17 gennaio è diventato sempre più ecumenico, cioè preparato e condiviso da tutti i cristiani, insieme con la comunità ebraica, nella comune riscoperta dellimportanza di un percorso di conoscenza e approfondimento con il quale sconfiggere i germi dellantisemitismo che ancora si annidano nel mondo alle soglie del XXI secolo. Questanno la giornata è vissuta con una particolare partecipazione, oltre che per la visita del papa in Sinagoga, anche per il fatto che viene ripreso il commento alle Dieci parole, che si era interrotto lanno passato; per questo mons. Vincenzo Paglia e il rabbino Giuseppe Laras hanno firmato il sussidio per questa giornata nella quale cristiani e ebrei sono chiamati a riflettere insieme sul passo biblico «Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo» (Esodo 20,8).
Della redazione del sussidio per la Settimana per lunità dei cristiani, «Di questo voi siete testimoni» (Luca 24,48), sono stati incaricati i cristiani della Scozia: con questa scelta il Pontificio Consiglio per lUnità dei Cristiani e il Consiglio Ecumenico delle Chiese hanno voluto invitare tutti i cristiani a riflettere sulla dimensione ecumenica della missione nellanno nel quale si ricorda il 100° anniversario della Conferenza Mondiale Missionaria di Edimburgo (1910). La riflessione sulla Conferenza di Edimburgo deve partire dalla comprensione della dimensione storico-teologica di questo passaggio nella storia del cristianesimo del XX secolo, uscendo però dalla semplice rievocazione per introdurre i cristiani nella prospettiva di un ripensamento del rapporto tra ecumenismo e missione per una sempre più efficacia testimonianza comune. Sulla Conferenza di Edimburgo e sul suo significato per il presente e il futuro del dialogo ecumenico lIstituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia dedicherà una giornata di studio, il 25 marzo, ma su questa avremo modo di tornare nei prossimi numeri di Veritas in caritate. Per quanto riguarda le iniziative diocesane pare opportuno segnalare la crescita della dimensione della celebrazione di momenti di preghiera ecumenica, con il coinvolgimento di parrocchie, comunità locali, gruppi e associazioni con il chiaro desiderio di vivere lunità della Chiesa nella dimensione quotidiana dellesperienza della fede; al tempo stesso è sempre più diffusa lesperienza dello «scambio di ambone» per favorire non solo la conoscenza delle diverse tradizioni cristiane ma anche le diverse letture date della stessa Parola di Dio, che rappresenta una ricchezza infinita per il dialogo ecumenico; i tanti incontri di conoscenza e di approfondimento manifestano anche un desiderio di comprendere sempre meglio la propria tradizione alla luce della riflessione teologica, della liturgia, della storia delle altre tradizioni, tanto più che lItalia vive una stagione nella quale sempre più il panorama cristiano italiano viene arricchito da nuove comunità. Molte di queste comunità, alcune delle quali è bene ricordarlo allinterno della Chiesa Cattolica, nascono per larrivo di uomini e donne che cercano una salvezza materiale in Italia e poi intraprendono un cammino per la riscoperta di un patrimonio spirituale dei loro paesi di origine. Naturalmente lampia sezione delle iniziative diocesane è stata possibile grazie al concorso di tanti che hanno voluto condividere quanto viene fatto; alcune informazioni sono arrivate quando il numero era già chiuso e quindi verranno inserite nel prossimo, nel quale ci sarà anche spazio per tutti coloro che desiderano arricchire ancora di più linformazione ecumenica in Italia: a tutti va uno speciale ringraziamento da parte mia e del Comitato di Redazione di Veritas in caritate.
Nella sezione Memorie storiche si è pensato di riprodurre una riflessione di mons. Giuliano Agresti sulla Settimana di preghiera del 1985; la lettura di questo testo, che mantiene la sua straordinaria vitalità, vuole essere un invito a recuperare la memoria storia del dialogo ecumenico in Italia e ricordare la figura di mons. Agresti, per tanti anni alla guida della Commissione episcopale per lecumenismo, nel 20° anniversario della sua scomparsa.
Infine vorrei informare tutti i lettori di Veritas in caritate, che il prossimo 25 gennaio verrà inagurata una pagina web sul concilio Vaticano II (
www.vivailconcilio.it); si tratta «di uniniziativa che mira a promuovere e valorizzare la lezione dellultimo Concilio. Il sito web è promosso da G. Canobbio, P. Coda, S. Dianich, M. Nardello, G. Routhier, M. Vergottini, L. Bettazzi, C.M. Martini. In esso confluiranno a) fonti; b) interventi magisteriali; c) letture teologiche; d) iniziative (testi, video, convegni e pubblicazioni), onde sollecitare il mondo cattolico a leg¬gere e interpretare nel cono di luce del Concilio la testimonianza ecclesiale nelloggi della storia».