«Il compito di prepararci»
«Ben consapevoli che tale unità si manifesta nellamore di Dio e nellamore del prossimo, aneliamo al giorno in cui finalmente parteciperemo insieme al banchetto eucaristico. Come cristiani, ci spetta il compito di prepararci a ricevere questo dono della comunione eucaristica»: questo è uno dei passaggi più significativi della Dichiarazione Comune, sottoscritta da papa Francesco e dal patriarca Bartolomeo, a Gerusalemme, prima delle celebrazione ecumenica nella Basilica del Santo Sepolcro; con questa Dichiarazione papa Francesco e il patriarca Bartolomeo hanno voluto riaffermare non solo limportanza della costruzione dellunità visibile della Chiesa per rendere sempre più efficace missione dellannuncio dellevangelo nel mondo, ma soprattutto limpegno quotidiano di tutti i cristiani a superare le divisioni per vivere nella comunione così come indicato da Gesù Cristo che aveva chiesto agli apostoli di «essere uno». La Dichiarazione è stata firmata al termine di un incontro privato tra papa Francesco e il patriarca Bartolomeo, che hanno voluto poi vivere un momento pubblico, nella celebrazione ecumenica al Santo Sepolcro, dove entrambi hanno sottolineato lattualità del dialogo ecumenico e le sue profonde radici, rivolgendo un invito a tutti i cristiani, molti dei quali erano rappresentati nella Basilica del Santo Sepolcro, dai capi delle comunità cristiane presenti in Terra Santa, per andare oltre le divisioni così da promuovere una cultura del dialogo e dellaccoglienza, fondata sulla condivisione del sangue dei martiri cristiani. Nelle parole e nei gesti che hanno scandito questa celebrazione ecumenica, forte e continuo è stato il richiamo allincontro tra Paolo VI e il patriarca Atenagora, nel gennaio 1964, con il quale si chiuse una stagione dei rapporti tra Roma e Costantinopoli, aprendo una nuova fase che ha dato frutti e speranze; nel richiamare quellincontro si è voluto mettere in evidenza quanto giù unisce i cristiani e quanto ancora deve essere fatto per vivere nella piena e visibile comunione, dopo i passi compiuti grazie a quellabbraccio tra il pontefice e il patriarca che fece scoprire una fraternità ecumenica in nome di Cristo. Nella sezione Memorie storiche si può leggere il discorso pronunciato da Paolo VI al suo ritorno a Roma, al collegio cardinalizio, nel quale papa Montini traccia un primo bilancio del suo pellegrinaggio in Terra Santa, offrendo delle indicazioni sul cammino da compiere, in un momento in cui il Concilio Vaticano II è ancora in pieno svolgimento; questo testo aiuta a comprendere quanto Paolo VI avesse a cuore il dialogo ecumenico in un orizzonte di rinnovamento della Chiesa.
La firma della Dichiarazione comune e la celebrazione ecumenica del Santo Sepolcro sono stati i momenti più forti del pellegrinaggio di papa Francesco in Terra Santa che pure ha vissuto di incontri e di gesti particolarmente significativi, come linvito di papa Francesco a Abu Mazen, presidente dellAutorità Palestinese, e a Shimon Perese, presidente di Israele, a recarsi in Vaticano per un colloquio per la pace; lappello è stato accolto positivamente sollevando nuove speranze per la costruzione della pace, che è stato un altro temi centrali del pellegrinaggio di papa Francesco, che, come ha fatto tante altre volte in questi mesi, ha chiesto dei gesti concreti per la riconciliazione tra i popoli e la fine di ogni forma di violenza, con un pensiero del tutto particolare alla situazione siriana. Nella sezione Documentazione Ecumenica si possono leggere la Dichiarazione comune, le «parole» di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo nella celebrazione ecumenica del Santo Sepolcro e la riflessione di papa Francesco nelludienza del mercoledì dopo la conclusione del suo pellegrinaggio, nella quale egli è tornato sui giorni passati in Terra Santa, ponendo ancora una volta laccento sullimportanza della preghiera con la quale i cristiani devono alimentare e sostenere ogni azione per lunità della Chiesa e per la pace nel mondo. Sempre nella Documentazione Ecumenica si possono leggere anche altri interventi di papa Francesco per lecumenismo delle scorse settimane: la lettera a Sua Santità Tawadros II a di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco per il primo anniversario del loro incontro del 13 maggio 2013, il discorso a Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni, in occasione delludienza della delegazione della Chiesa armena dell8 maggio 2014, lomelia per la celebrazione eucaristica per la canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II del 27 aprile 2014 e il discorso alla 66a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana del 19 maggio 2014; questi ultimi due testi affrontano il tema dellunità in senso lato e costituiscono due preziose fonti per comprendere il cammino quotidiano che i cristiani sono chiamati a compiere per superare le divisioni, testimoniando il dono dellunità di fronte a un mondo lacerato. Sempre nella Documentazione Ecumenica si può trovare un messaggio di papa Francesco per il 50° anniversario dellistitutizione dellorganismo per il dialogo interreligioso, lodierno Pontificio Consiglio, presieduto dal cardinale Jean-Louis Tauran; lorganismo, voluto da Paolo VI anche sullonda della celebrazione del Vaticano II, ma precedente alla promulgazione della dichiarazione Nostra aetate sulle religioni non-cristiane, svolge un ruolo di primo piano nella promozione di un dialogo tra la Chiesa Cattolica e le altre religioni contro ogni forma di violenza per una migliore conoscenza reciproca e per la difesa della libertà religiosa.
Accanto a questa ampia raccolta di testi si possono leggere nellAgenda le notizie sulle molte iniziative ecumeniche che hanno animato il dialogo ecumenico in Italia nel mese di maggio, con una particolare attenzione per gli incontri a commento della Pasqua e in vista della celebrazione della Pentecoste.
Questo numero è stato chiuso il 30 maggio, nel giorno nel quale è nata la Associazione Italiana di Docenti di Ecumenismo (AIDEcu); lassemblea costituitiva dellAssociazione si è tenuta a Firenze, presso lIstituto Avventista di Cultura Biblica Villa Aurora, con la partecipazione di 19 docenti, mentre altrettanti avevano espresso, con una delega, il loro sostegno allAssociazione, che vuole essere un luogo dove riflettere, con libertà e franchezza, su come vivere, ricercare e insegnare lunità della Chiesa; nel prossimo numero daremo notizie più dettagliate sulle finalità e sulla struttura dellAIDEcu.
Riccardo Burigana