PRESENTAZIONE
Il fascicolo che abbiamo la gioia di presentare in occasione della XIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei viene dato alle stampe in concomitanza con due appuntamenti particolarmente significativi: uno si è appena concluso, ovvero il Convegno che l’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana ha celebrato a Salerno, nello scorso mese di novembre, che sotto il titolo “Invocheranno il Nome dell’Eterno concordemente uniti” ha riflettuto sulle prospettive di reincontro tra ebrei e cristiani;
l’altro appuntamento caratterizza invece il nuovo anno che si apre, ossia il cinquantesimo anniversario della firma del documento conciliare Nostra Aetate, che il Concilio Vaticano II ha voluto come indicazione di cammino per nuove e positive relazioni tra la Chiesa e il Popolo ebraico.
I due appuntamenti citati non sono semplicemente occasioni formali o celebrative: siamo convinti invece che guardare a un documento promulgato cinque decenni fa possa costituire per ciascuno un monito a verificare i passi fatti fin qui, così da rinfrescare le linee guida chiamate a caratterizzare questo cammino di incontro e di dialogo; similmente, siamo del parere che l’aver vissuto insieme un convegno sul reincontro tra ebrei e cristiani,
che ha visto tra i relatori esponenti riconosciuti a livello internazionale della riflessione cristiana ed ebraica, testimoni preziosi della volontà di dialogo tra le due fedi, sia di sprone a cercar di tracciare nuovi percorsi per un incontro più profondo e concreto e per un arricchimento dell’identità religiosa di ciascuno.
«Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo» recita la Nona Parola di Esodo 20,16: è questo il tema del sussidio 2015, in continuità con i temi degli anni precedenti, i quali riprendono le Dieci Parole dell’Alleanza tra Dio e Israele, fondamentali anche per la fede cristiana.
E ad invitarci al costante approfondimento del dialogo ebraico-cristiano, alla tenace costruzione di percorsi comuni di ricerca spirituale, ed essere al tempo stesso, per la società in cui viviamo, occasione di crescita morale e di feconda opera di pace. L’augurio è che cristiani ed ebrei possano continuare a riconoscersi reciprocamente come «il prossimo» da accogliere nella verità, da accompagnare nel cammino, da sostenere nell’amore. Un augurio che diventa preghiera comune all’Eterno, fonte di vita e di verità per tutti.
S.E. Mons. Mansueto Bianchi
Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo
Rav Giuseppe Momigliano
Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia