S.E. Mons. Vincenzo Paglia
Vescovo di Terni-Narni-Amelia
Presidente della Commissione Episcopale per lecumenismo e il dialogo interreligioso
Chi sono i musulmani in Europa e in Italia oggi? Quali sono le prospettive della loro presenza nel nostro Paese? Quali le domande, a questa presenza connesse, che si pongono anche a noi cattolici? I Seminari organizzati dallUfficio Nazionale per lecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana intendono dare un contributo a una riflessione su domande come queste.
Diverse possono essere le percezioni di questo fenomeno della presenza islamica, di questa realtà plurale, frammentaria, composita, complessa. Cè indubbiamente oggi, dopo l11 settembre 2001, dopo il moltiplicarsi di atti di terrorismo anche in paesi europei, nel mutato clima sociale, uninquietudine diffusa.
Fino alla seconda metà degli anni Settanta, la presenza musulmana in Italia era piuttosto esigua: poche decine di musulmani provenienti da Paesi che erano entrati in rapporto con lItalia tra lOtto e il Novecento. È con linizio degli anni Ottanta del secolo scorso che la presenza musulmana comincia a crescere, finché nel corso del decennio il flusso di musulmani si fa sempre più consistente, anche grazie alla crescita del benessere in Italia, che diventa, da terra di emigrazione qual era, Paese che attira un sempre maggior numero di immigrati. Dunque il panorama religioso e sociale italiano, soprattutto nelle grandi città, muta rapidamente, la presenza di stranieri diventa evidente e suscita reazioni da parte della popolazione, in definitiva poco preparata alla convivenza con consistenti minoranze religiose ed etniche.
Cè dunque unevoluzione dellintegrazione musulmana nel contesto sociale del nostro Paese: il mondo islamico in Italia (che sin dallinizio si presenta come una realtà plurale perché diversi sono i paesi a maggioranza islamica da cui provengono i musulmani italiani) si va strutturando. Simbolo di una presenza ormai consolidata è la grande moschea di Roma, così come i tentativi che la comunità musulmana sta compiendo al fine di ottenere un riconoscimento giuridico da parte dello Stato italiano mostrano, tra laltro, la sua volontà di radicarsi nel nostro Paese. »
(In allegato gli atti)