Racconto della creazione
«Il racconto della creazione ci offre una veduta panoramica sul mondo. La Scrittura rivela che “in principio” Dio designò l’umanità a collaborare nella custodia e nella protezione dell’ambiente naturale. All’inizio, come leggiamo in Genesi (2,5), «nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo». La terra ci venne affidata come dono sublime e come eredità della quale tutti condividiamo la responsabilità finché, “alla fine”, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo (cfr Ef 1,10). La dignità e la prosperità umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dell’intera creazione»: così si apre il Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per il creato, sottoscritto da papa Francesco e dal patriarca ecumenico Bartolomeo; questo Messaggio costituisce un passaggio particolarmente significativo per un ulteriore sviluppo della cammino nella prospettiva della rimozione dello scandalo della divisione, della sempre più visibile comunione e del rinnovato impegno per una missione condivisa per almeno tre motivi, oltre a ricordare quali e quanti sono stati i commenti favorevoli a questo testo, anche da ambienti non cristiani. Innanzitutto il contenuto del messaggio mostra, ancora una volta, quanto la riflessione ecumenica sul dono della creazione sia profondamente radicato sulla Scrittura, una fonte sempre viva per la testimonianza ecumenica, e che quindi aiuti i cristiani a scoprire ciò che già li unisce rafforzando la comune missione nel mondo. In secondo luogo testimonia la profonda sintonia tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli su questo, come su altri aspetti, senza dimenticare le questioni ancora aperte che impediscono la piena comunione tra cattolici e ortodossi, nonostante i passi compiuti dalla Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, il cui Comitato di coordinamento torna a riunirsi a Leros, dal 5 al 9 settembre. Infine il messaggio congiunto di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo va letto alla luce della profonda sintonia tra i responsabili delle Chiese e delle organizzazioni ecumeniche in questo tempo nel quale il dialogo ecumenico vive una stagione così feconda, grazie all’impegno quotidiano di tanti cristiani e di tante cristiane, segnato dagli incontri tra i leader cristiani; tra questi incontri va ricordato quello tra papa Francesco e il pastore Olav Fyske Tveit, segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese, a Roma, il 24 agosto quando, come ha detto il pastore Tveit, si è parlato di come i cristiani devono riaffermare la propria vocazione alla costruzione della pace proprio in uno spirito ecumenico.
In Italia, accanto alle liturgie e a momenti di confronto e di riflessione per la Giornata mondiale per il creato, si è celebrata la XII Giornata per la custodia del creato che quest’anno aveva come tema Viaggiatori sulla terra di Dio; la celebrazione nazionale della Giornata si è tenuta a Gubbio nei giorni 1-3 settembre, con una serie di iniziative, con le quali, tra l’altro, sottolineare l’importanza della tradizione e della spiritualità francescana per una testimonianza ecumenica che coinvolga tutti i cristiani, aprendosi anche al contributo degli uomini e alle donne di buona volontà. Nella Agenda si possono leggere le iniziative promosse in alcune diocesi, spesso con in una prospettiva ecumenica, che dal 1° settembre al 4 ottobre offrono la possibilità di pregare e di riflettere cosa i cristiani devono fare per denunciare lo sfruttamento indiscriminato del pianeta, che produce ricchezza per pochi e emarginazione per tanti, e per proporre delle politiche e delle prassi con le quali testimoniare il rapporto con il creato da custodire e da salvaguardare come un dono prezioso.
Nel mese di agosto si è tenuto l’annuale Sinodo della Chiesa Valdese (Torre Pellice, 20-25 agosto): al Sinodo papa Francesco ha inviato una lettera nella quale, oltre che evocare la sua visita al Tempio Valdese di Torino (22 giugno 2015) e l’incontro con una delegazione della Chiesa Valdese a Roma, (5 marzo 2016) ha sottolineato che «camminare verso la piena unità, con sguardo di speranza che riconosce la presenza di Dio più forte del male, è tanto importante. Lo è specialmente oggi, in un mondo segnato da violenza e paura, da lacerazioni e indifferenza, dove l’egoismo di affermarsi a discapito degli altri oscura la semplice bellezza di accogliersi, condividere e amare. Ma la nostra testimonianza cristiana non può cedere alla logica del mondo: insieme aiutiamoci a scegliere e vivere la logica di Cristo!». Questa lettera si può leggere nella Documentazione Ecumenica, mentre nella Per una rassegna stampa sull’ecumenismo viene ripubblicata un’intervista, comparsa sul portale di «Riforma», a don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana, che ha preso parte al Sinodo, intervenendo alla serata organizzata per fare un bilancio della celebrazione ecumenica del 500° anniversario dell’inizio della Riforma e del suo valore per il cammino ecumenico in Italia, mentre mons. Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, membro della Commissione episcopale per l’ecumenismo, ha portato il saluto della Conferenza Episcopale Italiana, secondo una tradizione ormai consolidata.
Nella Documentazione ecumenica è parso opportuno anche pubblicare, accanto al messaggio congiunto del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, della Conferenza delle Chiese Europee e della Rete Ambientale Cristiana Europea, pubblicare due testi di papa Francesco (il discorso ai membri del Korean Council of Religious Leaders, e il messaggio ai partecipanti al «National Day» della Santa Sede all’EXPO2017 di Astana,) sul dialogo interreligioso, dal momento che toccano temi (dall’accoglienza alla costruzione della pace) sui quali il movimento ecumenico è impegnato in prima persona.
Infine nella sezione Memorie Storiche viene ripubblicata la meditazione biblica (Contempliamo un anticipo luminoso dell’unità dello Spirito), tenuta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, allora arcivescovo di Milano, durante la III Assemblea Ecumenica Europea (Sibiu, 4-9 settembre 2007): in quella occasione, come in tante altre della sua vita, con la sua presenza e con le sue parole il cardinale Tettamanzi mostrò la sua attenzione per il dialogo come esperienza irrinunciabile di fede per essere sempre più credibili testimoni di Cristo Risorto, «luce che cambia il mondo».